“Le semplici cose”: Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi raccontano il loro nuovo libro
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“Le semplici cose”: Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi raccontano il loro nuovo libro

Un graphic novel che ci mette di fronte ad una società dove si professa l'amore, ma si denuncia la libertà di amare

C’è una tendenza nella letteratura italiana a trattare l’amore come un semplice dato analitico. Ma l’amore è stanco delle cose tutte uguali. “Le semplici cose” di Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi è la graphic novel – edita da Feltrinelli Comics – che riesce a sdoganare i limiti letterarie intorno al tema dell’amore e dei suoi derivati.

Un testo che non si accontenta di raccontare l’amore tra Enrico e Matteo – due quarantenni desiderosi di diventare genitori – ma prova a raccontare un mondo dove l’ipocrisia supera l’amore.

Il libro nasce dall’incontro tra Massimiliano De Giovanni e Nichi Vendola: «A un anno dalla nascita del figlio Tobia Antonio, avevo invitato l’ex presidente della Regione Puglia e fondatore di Sel a raccontarsi come genitore a TAG Festival di Cultura LGBT, che ho diretto a Ferrara per alcuni anni.  È nata così un’intensa conversazione sui diritti negati, sull’omogenitorialità, sulla gestazione per altri e sull’ingiustizia parlamentare che ha lasciato la tutela dei più piccoli fuori dalla legge sulle Unioni Civili.

Confrontarsi su argomenti anche divisivi è alla base della democrazia: è per questo che ho deciso di continuare a parlare di omogenitorialità e di gestazione per altri. Complice anche un sogno premonitore di Andrea Accardi, che una sera si è immaginato Matteo e Enrico (protagonisti di alcuni nostri fumetti negli anni Novanta) ormai quarantenni e con un figlio».

Enrico e Matteo si rivolgono ad un’agenzia di surrogacy americana dove incontrano Melanie, donna disposta a portare avanti la gravidanza per loro. Una decisione che richiede grandi responsabilità, un percorso difficile che necessita del sostegno di tutti, dalla famiglia agli amici più cari.

Ma il sostegno viene meno a favore del pregiudizio moralista. Interessante la scelta di far partire il racconto da Palermo, città natale di Andrea Accardi: «la storia parte da Palermo – racconta Andrea – per una mia esigenza, quella di rivendicare le mie radici. Far nascere due gemellini da una coppia lesbica al Civico di Palermo è stata una bella intuizione di Massimiliano, e secondo me avvalla l’idea di una società palermitana perfettamente in linea con le capitali europee».

Palermo crea la cornice di un racconto che penetra nei meandri di una moralità debole, che può essere sconfitta dai legami più naturali. Ma l’amore, la moralità e tutti i loro derivati vengono messi in discussione nel racconto a causa di un evento imprevisto, che rivaluta la ricerca di un figlio, i rapporti d’amore e i progetti di vita.

La fluidità del racconto e la definita tecnica di disegno crea un immaginario vicino alla realtà di tutti i giorni: «con questo graphic novel – spiega Massimiliano – ho voluto affrontare un tabù della nostra società. La speranza è che i lettori possano confrontarsi con un tema vitale per tutte quelle coppie che non sono in grado di avere figli».

Aggiunge Andrea: «Negli ultimi anni il fumetto (sotto le mentite spoglie del Graphic Novel che lo ha sdoganato) ha smesso di essere solamente pop per diventare davvero popolare. È un linguaggio universale, un’arte riconosciuta, e in quanto tale, adatto a farsi latore di tematiche sociali anche delicate».

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