Per il The Guardian “Lazzaro Felice” vale la medaglia di bronzo
Secondo il "The Guardian", il film "Lazzaro Felice", diretto da Alice Rohrwacher, è terzo nei film più importanti del 2019
Secondo il “the Guardian”, il film “Lazzaro Felice” diretto da Alice Rohrwacher (vincitrice nel 2014 del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes per Le meraviglie), già vincente del premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes, si colloca sul gradino più basso del podio tra i 50 film più belli e significativi del 2019, dietro soltanto a “The Irishman”, un’ esclusiva targata Netflix diretta da Martin Scorsese (The Wolf of Wall Street, Toro scatenato, Taxi Driver, Quei bravi ragazzi) con il cast formato da mostri sacri della recitazione come Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, e sotto a “Marriage Story”, con Scarlett Johansson (Lucy, The Avengers) e Adam Driver (BlacKkKlansman, Girls), diretti da Noah Baumbach (Frances Ha, Il calamaro e la balena).
Oltre al terzo posto, sempre lo stesso The Guardian inserisce il film tra i migliori 100 film del ventunesimo secolo e la rivista Indiewire, specializzata nel settore, lo inserisce come uno dei 100 prodotti cinematografici più significativi del decennio.
The Guardian, in passato denominato The Manchester Guardian, è un quotidiano britannico sorto in Inghilterra, nella città di Manchester, nel 1821, con sede a Londra, fondato da un gruppo di imprenditori protestanti capitanati da John Edward Taylor. Il quotidiano, divenuto tale nel 1855, è in continua uscita in edicola sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato, mentre la domenica i lettori del Guardian comprano The Observer, giornale domenicale appartenente allo stesso editore.
La regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher viene menzionata con toni celebrativi dal produttore Carlo Cresto-Dina da Londra.
“Per noi è un onore e un insegnamento lavorare con Alice, una delle voci più autentiche e sorprendenti del cinema internazionale. Fa parte ormai di un gruppo di autrici e autori che stanno disegnando il cinema mondiale di questi anni.
Il fatto che molti di questi nomi oggi siano italiani, che siano seguiti all’ estero forse ancora di più che da noi, dovrebbe farci orgogliosi”(Ansa).
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