
Romeo e Giulietta, peccavano eccome! Un turbinio di risate e riflessioni sul mondo dei giovani
Shakespeare in chiave moderna per avvicinare i giovani al teatro. Grande successo di pubblico per il debutto dello spettacolo firmato da Tony Colapinto, in scena fino al 27 novembre.
E uno, e due, e tre, e quattro …
E così Shakespeare a piccoli passi conquista sei studenti svogliati che di teatro non ne vogliono sapere.
“Romeo e Giulietta peccavano eccome!” commedia brillante firmata da Tony Colapinto, non è semplicemente una rivisitazione della grande opera, è un atto d’amore nei confronti del teatro che alla fine ci fa pensare. E lo fa attraverso la comicità di un cast di nove attori e di dodici personaggi che storpiano parole, saltano battute, cambiano le storie.
Il prof-attore-Benvolio (Mirko Bivona) ce la mette tutta, è il collante non di una, bensì di due performance: l’opera di Shakespeare e la commedia. Ce la mette tutta e ce la fa alla grande, alternando ai suoi metodi persuasivi il tragico “vibrato” che fa tremare un fifone Joh con la h, incaricato di interpretare Romeo (Emanuele Bonafede). Joh dà subito vita a un tenero Romeo e fa coppia con la timida Roberta (Valeria La Terra). Una coppia armoniosa che ci piace molto, che con la sua grazia crea scene magiche. Spezza la magia e ci strega con la sua comicità la sfrenata bidella Gina (Martina Giordano) il cui mocio diventa simpatica istallazione. La bidella-Frate Lorenzo è un toccasana, un personaggio che non vorresti lasciare e vorresti portare a casa. E alla secchiona Maria Alberta Anzellotti Castrozzi Wagner (Gaia Caruso) che interpreta con la puzzetta sotto il naso, ma in modo delizioso, Madonna Capuleti, si contrappone una balia un po’ burina (Francesca Alaimo) che nonostante il suo intercalare “Ah Professo’, posso anda’ ar bagno?” ci regala un’interpretazione viva e coinvolgente. I due studenti più somari Mirko-Tebaldo (Marco Scurria) e Max-Mercuzio (Corrado Occhione) vestono egregiamente entrambi i loro personaggi, allo stesso modo della Professoressa Candeletti (Paola Caruso) che partecipa alla baldoria interpretando il messaggero e un Conte Capuleti disonorato, sui generis con vivacità e scene toccanti.
Ma perché bisognerebbe riflettere dopo aver visto “Romeo e Giulietta peccavano eccome!”? La risposta sta proprio nel caos, nella riluttanza che non sempre è immotivata, perché forse ogni tanto lo slancio creativo bisogna concederlo veramente, perché il teatro è un attimo, il tempo di chiudere gli occhi ed è già finito, ma è un attimo a cui tutti hanno diritto. E mentre si ride con “l’acquavite” di Vanessa, con le macchiette di Gina e con il frastuono romanesco degli altri, si attraversa la timidezza, il disagio giovanile, il lutto non superato, le relazioni familiari, l’inclusività, l’amore secondo noi tutti.
Lo dimostra la grande affluenza di pubblico nelle prime due repliche che si è dimostrato entusiasta e che abbraccerà nuovamente il cast alla Shakespeare Theatre Academy in altre 5 repliche già sold out, il 24, 25, 26 e domenica 27 novembre con una doppia replica. Lo spettacolo è destinato ad ulteriori repliche per la grande richiesta del pubblico che non è riuscito a prendere i biglietti in tempo.
Dodici personaggi che volteggiano nelle loro stesse storie e che alla fine riescono a far dire al Prof. “sono proprio contento”. Perché il teatro è un po’ come la caramella della Professoressa Candeletti, deve fare tanti tentativi, ma se resiste, prima o poi ce la fa.
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