Una scrittura che muove: Francesca Bartellini si racconta tra esperienze e progetti futuri
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Una scrittura che muove: Francesca Bartellini si racconta tra esperienze e progetti futuri

Francesca Bartellini si racconta tra arte, teatro e scrittura. In programma anche un film tratto dal suo successo "Father"

Vivere per l’arte significa proiettare creatività nella quotidianità di tutti i giorni. Con questa promessa è possibile raccontare Francesca Bartellini. Regista, scrittrice ed attrice – sia di teatro che di televisione – Francesca Bartellini porta con sé un lunghissimo curriculum di esperienze artistiche.

Tra i suoi tantissimi lavori si possono ricordare “Il sogno di Demetra”, mediometraggio cinematografico, girato tra Atene e l’isola di Aegina, ed interpretato da Julian Sands, Francesca Bartellini, Spiros Focas e l’attrice afro-greca Niki Sereti, come anche il suo testo teatrale “I love Romy”, che racconta la tragica fine dell’attrice Romy Schneider.

«Per definire la mia figura artistica – racconta Francesca – bisogna partire dall’immaginazione, da immagini che vengono trasferite in scrittura, che poi diventa composizione teatrale, documentaristica e creativa. Ho avuto la fortuna di poter sempre creare progetti, fare documentari su persone che ho incontrato durante la mia vita, tra artisti, musicisti ed anche personaggi politici. Tutti questi progetti creativi partivano da un trascorso che ho vissuto».

Francesca Bartellini è senza dubbio un’artista multiforme, che riesce a rappresentare la società e i modi di un tempo attraverso qualsiasi strumento creativo. Tra questi strumenti, l’artista non nasconde un profondo legame con la scrittura, parte fondamentale di tutta la sua produzione: «la mia passione per la scrittura è nata all’età di otto anni. Arrivo da una famiglia molto legata alla scrittura e che mi ha insegnato l’importanza dei valori etici. Ho iniziato la mia carriera di scrittrice di teatro all’Organic Theatre di David Mamet a Chicago. E da li, a trent’anni, sono finita in scena a Off – Broadway» racconta entusiasta Francesca.

Tra America, Italia e Francia, l’artista ha avuto la possibilità di conoscere vari modi di fare teatro. Il teatro – che insegna la sincerità nella recitazione – è un argomento molto discusso nel lavoro di Francesca Bartellini: «in giro per il mondo ho notato che c’è molta differenza nel senso di fare teatro. In Italia c’è spesso superficialità, gli attori recitano in maniera finta, e una volta fuori dalle scuole di recitazione si ritrovano a dover recuperare il tempo perso. A me piace insegnare come essere veri in scena attraverso il metodo anglossassone. In Italia esistono le eccezioni, ma questa superficialità è data da un’incapacità di capire le emozioni».

Sono le emozioni il frutto di tutto il lavoro dell’artista, sensazioni e sentimenti profondi che prendono vita in tutti i suoi lavori. Tra questi è interessante considerare il suo lavoro “in progress”, un film basato sul testo “Father”, che verrà recitato assieme a Julian Sands nel 2020 in un’isola greca.

«Tutto nasce da una storia reale, che vede come protagonista un meteorologo che vuole salvare il mondo. Ma il suo eroismo viene meno quando sua figlia partorisce ed inizia ad avere visioni che le fanno rivivere un abuso subito da piccola. Un abuso fatto da suo padre. Nel film è simbolico il paragone tra la parte femminile del padre e sua figlia. Il padre, in altre parole, attacca la sua parte femminile. Lui vuole salvare il mondo, ma per farlo deve prima riparare la sua parte più aggressiva» dice Francesca Bartellini.

I temi sociali emergono spontanei in tutto il lavoro della creativa. Nei suoi lavori si può leggere la passione di ogni giorno, un legame stretto con l’arte, ma soprattutto di una carriera spesa a rendere il bello la sua seconda casa.

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